Il
progetto di piano nasce da un’attenta lettura, interpretazione
e tematizzazione della città e del suo territorio. La metabolizzazione
del “genius loci” quindi è uno strumento ausiliario
fondamentale per la costruzione di questo progetto di città.
Laddove un tempo fu la Tucsia e l’impero Romano con il Castrum
Viterbi, un fiorente Medioevo, una posizione geografica strategica
e dalle molte risorse, guardando e toccando i materiali di quanto circonda
questo antico territorio e di quanto è rimasto a testimonianza
di tanto splendido passato, ne sono stati colti gli aspetti e riproposti
in chiave contemporanea attraverso un linguaggio espressivo atto a
far cogliere tale essenza ai futuri abitanti del nuovo.
Elemento determinante è il consenso sociale: l’abitante
che deciderà di insediarsi nel nuovo borgo lo farà perché
si sente a proprio agio, perché vi si ritrova, perché
vengono soddisfatte tutte quelle esigenze tipiche di chi sceglie di
insediarsi nelle immediate vicinanze della città per allontanarsi
dal caos urbano senza rinunciare ad alcune comodità.
I giudizi e le iniziative si fondano su risposte coerenti alle caratteristiche
fisiche del luogo e l’intervento ha il fine di creare un ambiente
fisico, all’interno del quale diverse proposte funzionali possano
essere prese in considerazione.
I materiali prescritti hanno un ruolo fondamentale al buon esito realizzativo
sia dal punto di vista estetico che funzionale.
L’impianto funzionale che connette le terme con l’albergo
si dispone in modo semicircolare con fabbricati collocati simmetricamente
lungo un asse ideale orientato nord-sud cha ha come fulcro due elementi
architettonici emergenti: da un lato la cupola che copre la piscina
termale, di fronte l’albergo, con un portico passante che conduce
al piazzale d’accesso, delimitati come zona privata, che a sua
volta si affaccia sulla prima delle due piazze principali del nuovo
insediamento residenziale del borgo.
Tale disposizione trova validità nel connettere l’aspetto
formale alla praticità: percorsi circolari e radiali semplificano
la connessione pedonale tra le parti e chiudono come una quinta garantendo
protezione e privacy all’utenza. Il nocciolo centrale dell’albergo
con la reception e gli spazi collettivi richiama la distribuzione
tipica della villa suburbana e connette simmetricamente le stanze.
In una zona più appartata e immersa nel verde si trovano otto
bungalows dotati di comfort che garantiscono all’utente una
fruizione più autonoma e tranquilla.
Il centro congressi analogamente si colloca come un ulteriore nucleo
indipendente, adiacente alla zona ristorante entrambi serviti da strada
e parcheggio autonomi.
L’intento principale per la progettazione della beauty-farm
è stato quello di rendere il fabbricato il meno possibile simile
ad un ospedale conferendogli un aspetto più armonioso, giocando
con l’elemento acqua della piscina centrale coperta e studiando
percorsi e strutture sportive immerse nel verde.
Il centro commerciale formalmente ripropone due fabbricati compatti
che accolgono due gallerie commerciali con specifici servizi.
Il borgo morfologicamente reinterpreta i canoni tipici delle strutture
medioevali sviluppatosi sulla base dell’antico castrum: una
forma quadrangolare con due percorsi principali che si intersecano
al centro in prossimità di uno spazio collettivo come una piazza,
un percorso a circuito che racchiude l’edificato e una disposizione
della residenza basata su una griglia più o meno regolare accolgono
spazi a misura d’uomo quasi totalmente pedonali e ciclabili,
con piazzette e corti alle quali si affacciano elementi architettonici
come portici, logge, scale esterne e aggregazione variata di unità
edilizie. L’asse ideale è la direttrice principale che
orienta l’intero piano e consente al sistema funzionalmente
tripartito (termale-ricettivo-residenziale) di integrarsi e svilupparsi
secondo criteri urbanistici contemporanei, nel contempo rispettosi
del genius-loci e della tradizione locale, reinterpretandone le caratteristiche.
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