L’area posta a sud-ovest della testa di ponte, dalla parte della Terraferma veneziana, e comunemente denominata “Pili”, ha sempre rivestito un grande interesse dal punto di vista progettuale poichè costituisce di fatto la vera “Porta di Venezia”, sia per la sua ubicazione rispetto al sistema infrastrutturale, costituito essenzialmente del ponte della Libertà ma anche dal sistema retrostante di raccordo con la viabilità della terraferma e ovviamente dalla linea ferroviaria e dell’SFMR in fase di realizzazione, che per il diretto rapporto con l’acqua e per la sua posizione rispetto alla città Antica. Gli obiettivi che si prefigge il piano di sviluppo promosso da Porta di Venezia sono: la creazione di un polo di interscambio, la realizzazione di una struttura polifunzionale che prevede un bacino di utenza regionale, la collocazione di attività correlate a completamento dell’insediamento. Più precisamente: rafforzare le interconnessioni tra i sistemi di trasporto creando una zona di interscambio Attestandosi sullo sviluppo infrastrutturale previsto da Veneto Strade si prevedrà di creare un sistema unitario con l’SFMR e il tram, sia per ottimizzarne l’interscambio da e per Venezia, sia per servire direttamente l’area e le funzioni che in essa verranno insediate. Rispetto alle progettazioni delle infrastrutture già in essere si prevedrà l’inserimento di alcuni svincoli di raccordo con il sistema viabilistico in fase di sviluppo e un sistema di raccordo tra le fermate del tram e della Sistema Metropolitano Regionale; - integrare le opere infrastrutturali nel tessuto urbano: si tratta di “vestire” i nodi infrastrutturali che caratterizzano e caratterizzeranno la zona, facendoli diventare dei veri e propri pezzi della città, integrandoli nel contesto funzionale e paesaggistico dell’area; L’insediamento di funzioni pubbliche di carattere regionale Attraverso l’ubicazione e la scelta di funzioni di richiamo estese al territorio regionale e la realizzazione di particolari manufatti polifunzionali particolarmente adatti alla localizzazione in ragione della dotazione infrastrutturale; riqualificazione funzionale Attraverso la collocazione di funzioni “vive”, come ad esempio la residenza, il commercio o il ricettivo, che diano alla zona una vitalità costante, non limitata a una sola parte del giorno, come potrebbe essere per le aree direzionali. Si vuole in tal modo creare un intervento “volano” che serva da esempio per la riconversione di ampie zone industriali di Porto Marghera; riqualificazione ambientale attraverso il rispetto del sistema vincolistico dettato in modo particolare dal PALAV, con attenzione al rapporto terra-acqua, ma non limitandolo al solo vincolo, bensì integrandolo con l’introduzione di funzioni compatibili come quella diportistica che mettano in rale comunicazione la città “di terra” con quella “d’acqua”, creando anche strutture che si armonizzino con il contesto e con le preesistenze naturalistiche. Si prevedrà inoltre la riqualificazione ambientale mediante la progettazione di zone verdi.