1. Un pezzo di città
Il progetto del complesso di Ca’ Marcello è stato concepito
in un’ ottica di valorizzazione e riqualificazione di un’area
urbana posta nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria di Mestre
e precisamente lungo il fronte di via Ca’ Marcello.
Quest’area, interessata da un più ampio programma urbanistico
suddiviso in diversi comparti, si pone come strategica sia per il sistema
urbano della terraferma che come nodo nel sistema di comunicazione di
più ampia scala, legato essenzialmente al trasporto ferroviario,
e ancor di più al sistema regionale dell’ SFMR, ma anche
all’attuale realizzazione del sistema tranviario e all’esistente
sistema viabilistico.
La progettazione dell’intervento si è presentata quindi come
un’occasione per concentrare funzioni strategiche, legate ad una
localizzazione particolarmente interessante, ma anche per riqualificare,
con interventi coerenti sia nello sviluppo planivolumetrico che nell’utilizzo
dei materiali, una zona di Mestre rimasta a lungo marginale.
La piazza a quota 0.00, ossia la piazza coperta, è il vero spazio
di fusione tra il contesto urbano, le infrastrutture e le funzioni. Essa
costituisce la prosecuzione dello spazio pubblico che da strada diventa
piazza, e quindi luogo di sosta, aggregazione, distribuzione. Al contempo
diventa il filo conduttore per l’accesso ai vari edifici che in
essa hanno il loro attacco a terra e infine è lo spazio che conduce
al sistema ferroviario, essendo in diretta comunicazione con l’area
dei binari da essa direttamente accessibile e fruibile.
Importante, dal punto di vista della percezione volumetrica di tutto l’intervento
è il concetto di copertura della piazza. In realtà lo spazio
non è completamente coperto ma lo diventa in maniera graduale,
in particolare nella sua porzione centrale, mano a mano che da via Ca’
Marcello ci si addentra nel complesso dei fabbricati.
2. Gli obiettivi
L’obbiettivo principale di riqualificazione dell’area, attraverso
il concepimento di spazi urbani coerenti e contestualizzati e mediante
l’inserimento di funzioni “vive” e legate al contesto
circostante, è il filo conduttore dell’intera progettazione
del complesso. Tutto l’intervento si pone come parte di un insieme
più ampio che è la realtà urbana in veloce mutamento
di Mestre.
Fenomeni fortemente significativi, legati essenzialmente alla trasformazione
della viabilità da una parte, e allo sviluppo dell’SFMR dall’altra,
vengono recepiti nel progetto, diventando le basi per la progettazione
degli spazi prima e dei volumi poi.
La distribuzione degli spazi di relazione, la collocazione delle varie
attività, fino alla scelta della forma architettonica, tutto tiene
conto dei mutamenti in atto, delle potenzialità delle trasformazioni
urbane e infrastrutturali, affinché l’intervento possa nascere
non solo come una semplice tessera a completamento di un mosaico, ma come
elemento funzionale a tutto un sistema, fornendo a sua volta nuovi elementi
per futuri cambiamenti.
Un progetto complesso quindi, che fonde necessariamente le attività
e gli spazi, rendendo addirittura inscindibile la costruzione degli edifici
ad uso privato rispetto alle opere di urbanizzazione, per uscire finalmente
da una logica banale della semplice lottizzazione divisa per parti.
3. Il progetto
L’insieme del complesso si presenta come un sistema di volumi, spiccanti
dalla piazza a quota 10.80, suddivisi in tre blocchi principali:
- quello che raggruppa i ricettivi 1 e 2 ad ovest;
- il blocco centrale occupato dal residence;
- il blocco ad est con le funzioni ricettivo 3 e direzionale.
Le scelte distributive, l’organizzazione degli spazi, sia di uso
pubblico che quelli privati, le scelte tecnologiche e l’utilizzo
dei materiali puntano ad una realizzazione di alto livello, in linea con
lo sviluppo urbanistico di Mestre e delle sue recenti trasformazioni.
Le funzioni che vengono insediate sono:
- la funzione alberghiera: 3 strutture ricettive per circa complessive
400 camere
- la funzione extra-alberghiera: 1 residence con circa 80 unità
- la funzione commerciale: negozi di varia metratura per circa complessivi
1.700 mq
- il direzionale: 6 piani di uffici
Si vuole segnalare inoltre un aspetto particolare che da meramente tecnico
diventa occasione di progettazione architettonica. Esso interessa la scelta
di optare su produzioni di energia alternative, volte ad un sensibile
risparmio e ad un’ottimizzazione della gestione. Tale processo viene
attuato con due scelte essenziali:
- dotare il complesso di una centrale di “trigenerazione”
che consenta la produzione dei fluidi per il riscaldamento e il raffrescamento
degli ambienti, nonché la produzione di energia elettrica;
- impiegare, per una parte della produzione dell’energia elettrica,
la tecnologia dei pannelli fotovoltaici, a cellule microcristalline o
silicio amorfo.
Il trattamento delle facciate, l’utilizzo dei materiali e la composizione
dei volumi, tende ad una frammentazione degli stessi, rendendo complessa
e articolata la percezione degli spazi e puntando alla ricostruzione di
un vero pezzo di città.
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