Nell’ambito del recupero dell’ex area Junghans
vi è l’intervento di recupero dell’ex bunker un tempo
adibito a polveriera, denominato edificio “F”.
Il corpo “F” si colloca in una posizione baricentrica di cerniera
rispetto al sistema di percorsi all’inizio della piazza allungata
che si apre verso la laguna. Il suo fronte curvo si affaccia sul campo
che fronteggia il canale di nuova realizzazione.
Un edificio di quattro piani originariamente adibito a deposito di materiale
bellico ai primi due livelli e a funzioni direzionali e mensa ai piani
superiori, da trasformare in abitazioni e attrezzature di quartiere. Questo
il tema del progetto di ristrutturazione o meglio di “aggiornamento”
attraverso interventi volti al mantenimento degli elementi maggiormente
significativi.
Sicuramente il nodo fondamentale della progettazione è stato quello
del voler coniugare l’assetto originario del fabbricato con le nuove
destinazioni. In questo senso è stata posta particolare cura nella
salvaguardia della contrapposizione tra pieno e vuoto tra la fascia inferiore
e quella superiore, mantenendo la composizione fotometrica originaria,
adattandola alle nuove funzioni.
La ristrutturazione di un edificio così originale, dal punto di
vista morfologico, estetico e funzionale, ha inoltre reso necessaria un’operazione
di forte differenziazione tra gli spazi da adibire all’uso pubblico
rispetto a quelli di uso privato. Lo stile particolare dell’edificio
ha suggerito un trattamento dell’involucro realizzato attraverso
un rivestimento in pietra di pezzatura variabile, degradante verso l’alto,
concluso con un trattamento ad intonaco in corrispondenza dei piani occupati
dalla residenza.
Il corpo scala a servizio delle abitazioni viene inserito in un volume
cuneiforme emergente in copertura che, oltre a fungere da elemento di
distinzione tra le due funzioni del fabbricato, contribuisce a ritmare
il prospetto, suggerendo anche una sorta di drammatizzazione della compattezza
tipica del bunker.
Il volume, che contiene anche un ascensore panoramico, risulta ancor più
caratterizzato dal tamponamento in vetro con serigrafie.
I parallelepipedi che sporgono dalle facciate del fabbricato sono stati
risolti in maniera in analogia al copro scale, proprio per rispettare
la simmetria dei due prospetti; contengono ai primi due livelli le scale
di sicurezza esterne, realizzate in lamiera traforata verniciata, con
parapetto in vetro temperato, e sono chiusi, nella parte superiore da
un serramento a moduli regolari tamponanti con vetri trasparenti e vetri
serigrafati.
Gli affacci sono caratterizzati da un ballatoio con balaustra in acciaio
che rimarca a tre livelli la composizione prospettica; i due corpi simmetrici
aggettanti interrompono lo schema di facciata. Un sistema di brise-soleil,
costituito da una struttura di sostegno in ferro e da cavetti in acciaio,
funge da dettaglio di coronamento, a completare l’ultimo livello
sul quale trovano spazio gli spazi per gli impianti e le terrazze delle
unità dell’ultimo piano.
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