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       Il Palazzo della Regione sorge su un’ area, 
              nella zona ovest di Cannaregio, occupata a partire dal 1868 da insediamenti 
              industriali ultimo dei quali quello della Ditta Linetti, produttrice 
              di profumi, che dà ancora il nome alla zona e che rimase 
              attivo dagli anni ’40 fino al 1975 quando, per motivi di inquinamento 
              e di sicurezza pubblica, l’intero impianto fu trasferito in 
              terraferma.  
Il recupero dell’area fa parte di un progetto portato avanti 
              dalla Regione del Veneto tra la fine degli anni ‘70 e gli 
              anni ’80 di razionalizzazione delle proprie sedi a Venezia 
              mediante l’utilizzo di alcuni contenitori del centro storico 
              abbandonati. 
Il progetto, che prevedeva il restauro di parte dello stabilimento, 
              risale al 1978 ma soltanto in seguito al consenso da parte degli 
              organismi competenti è divenuto un progetto di ristrutturazione 
              che ha permesso la sopraelevazione di alcuni fabbricati a partire 
              dall’ottobre 1980. 
Il concetto guida dell’intervento è stato la ricerca 
              di un linguaggio in grado di valorizzare la cultura, il ricordo 
              delle tecniche e dei materiali tradizionali pensati e usati in modo 
              da divenire sintesi di un processo progettuale moderno; la concretezza 
              dei luoghi e della loro storia ha permesso di cogliere elementi 
              di certezza che hanno consentito di risolvere un’opera complessa 
              e delicata.  
L’intento era quello di mantenere le forme e gli elementi 
              tipologici di facciata e trovare all’esterno un “vestito” 
              che si adattasse all’immagine e all’utilizzazione che 
              avrebbe avuto il complesso individuando nel contempo un distributivo 
              funzionale alla nuova destinazione compatibilmente con i vincoli 
              dimensionali e strutturali esistenti. 
Si tratta quindi di una ricomposizione di fabbricati industriali 
              attuata con attenzione ai particolari intesi come capaci di qualificare 
              il progetto nella sua complessità; ogni elemento si pone 
              così in dialogo con il contesto con la volontà precisa 
              di identificarsi con esso senza mimetizzazione e senza contrasto. 
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