La darsena del Lio Grando è una realtà esistente sul territorio da più di trent’anni e si configura come una struttura di riferimento per la diportistica dell’area in cui è situata, sia per la navigazione lagunare che per quella in mare aperto. L’area nella quale è previsto l'ampliamento, in totale continuità con la struttura diportistica esistente, è situata nel Comune di Cavallino-Treporti, prospiciente il canale di San Felice, e molto prossima alla bocca di porto del Lido-Punta Sabbioni. Le esigenze tecniche dell’attività hanno spinto l’attuale gestione a considerare l’opportunità di un ampliamento della struttura, sia per soddisfare l’enorme e sottovalutata domanda di posti barca, sia per dotare la struttura stessa di servizi ormai indispensabili e comunque riportarla sugli standard corretti previsti dalla vigente normativa in materia. L’area è servita dalla viabilità comunale, Lungomare San Felice, e si presenta come una zona particolarmente interessante da molti punti di vista:
- nautico, per la facile accessibilità dell’area dalla terraferma e la sua ubicazione sia rispetto al contesto lagunare che per l’uscita verso il mare;
- paesaggistico, l’area è particolarmente gradevole da questo punto di vista, proprio per l’affaccio sul canale di San Felice e la vista verso le isole della laguna nord di Venezia (S. Erasmo, Vignole, Burano, ecc.), ma anche per l’inserimento nel contesto urbano di quella parte del Comune di Cavallino-Treporti che si correla con il sistema lagunare.

L'intervento prevede le seguenti fasi:
- ampliamento della darsena esistente;
- realizzazione delle nuove strutture di supporto all’attività;
- implementazione delle strutture della darsena esistente.

L’intervento in ampliamento e la parte esistente si fonderanno in un unico sistema, con l’inserimento di servizi funzionali ai due bacini, ma posti in modo equilibrato in rapporto all’estensione dell’intera area e alla disposizione delle attività attualmente in essere.
La realizzazione dell’ampliamento della darsena del Lio Grando prevede la realizzazione di alcune opere a mare per la difesa dei bacini in cui saranno disposti i posti barca. Si prevede di realizzare il nuovo bacino in ampliamento mediante la costruzione di due moli ortogonali tra loro (uno parallelo all’andamento del canale di S. Felice e l’altro ortogonale alla riva). In sostanza, in considerazione della forte corrente presente nel canale (si veda a proposito lo studio idrodinamico allegato al progetto), la realizzazione dei due moli prevederà l'infissione di palancole in cls per il molo sud-ovest, ortogonale alla riva, l’infissione di pali, sempre in cls, per il molo parallelo al canale. Per entrambi i moli si prevede la realizzazione di una soletta superiore di calpestio e il rivestimento finale in tavole di legno. In tal modo la struttura assolverà alla sua funzione statica e di protezione del bacino, ma si presenterà come un elemento non troppo impattante dal punto di vista estetico, grazie al rivestimento esterno. L’attacco alla riva prevede inoltre la realizzazione di una banchina, sempre realizzata con la medesima tecnologia costruttiva del molo ortogonale, per il raccordo delle strutture alla terraferma. All’estremità nord-est del nuovo molo, parallelo al canale, sarà realizzata una piccola rotonda terminale per l’alloggiamento delle segnalazioni luminose di ingresso alla darsena. Al fine di racchiudere al meglio il nuovo bacino, verrà realizzato un prolungamento del molo esistente lungo il canale.
E’ fondamentale sottolineare come il molo di chiusura verso sud-ovest presenterà due aperture per il ricircolo dell’acqua, al fine di garantire il congruo ricambio all’interno del bacino.
In considerazione della particolare attenzione che viene oggi posta nella ricerca di fonti energetiche alternative e del loro impiego nelle varie costruzioni e realizzazioni, si propone l’inserimento di un sistema di turbine immerse per la produzione dell’energia elettrica, da ubicare nel tratto più esterno del molo ortogonale al canale, favorevolmente esposto alla corrente. Questo dispositivo, naturalmente sempre immerso, vuole tendere a garantire una certa autosufficienza della struttura dal punto di vista dell’alimentazione elettrica, abbattendo ulteriormente l’impatto della nuova struttura sull’ambiente in cui verrà inserita.
Scopo del progetto è quello non solo di ampliare la capacità della darsena esistente, ma anche di dotare l’intera struttura di tutta una serie di servizi indispensabili al suo funzionamento.
I nuovi parcheggi, che serviranno per lo più l’area della darsena in ampliamento, verranno realizzati con un sistema di inserimento volto alla loro mimetizzazione e all’ottenimento del minor impatto possibile. In particolare, il terreno esistente verrà rimodellato con una scarpata che dal margine dell’acqua salirà verso la strada, a creare una trincea che consentirà di mantenere le automobili nascoste dal fronte acqueo. Un’ampia fascia trattata a verde li separerà dal lungomare S. Felice. In tal modo, l’aspetto dell’attuale terrapieno, così come oggi si presenta, verrà mantenuto simile, e anzi migliorato, con la modulazione del terreno e il riordino degli spazi. Altri spazi di parcheggio verranno ottenuti nell’area della darsena esistente, riconfigurando l’organizzazione degli attuali piazzali.
Il nuovo blocco di servizi igienici, spogliatoi e docce, che implementa gli esistenti, verrà realizzato in posizione tale da supportare i posti barca siti nell’area in ampliamento, così da rispettare la distanza massima prevista dalle raccomandazioni tecniche. Così come per i nuovi parcheggi, utilizzando una porzione del terrapieno erboso, ma in un punto prossimo al piazzale della darsena esistente, e quindi marginale dal punto di vista ambientale e comunque già compromesso a livello di trasformazioni, si opererà con un intervento di mimetizzazione del costruito, sia verso il verde retrostante che verso l’acqua. In particolare la struttura si svilupperà in pianta con una semplice forma rettangolare e una distribuzione a corridoio che disimpegnerà ai vari locali di servizio. Ma l’alzato del manufatto tenderà a negare il volume edificato grazie ad un raccordo di terreno, successivamente trattato a verde, che sormonterà la struttura, rendendola un tut’uno con il verde che interessa il resto dell’area. La facciata verso l’acqua verrà rivestita in legno, materiale comune a tutti i rivestimenti dei moli e dei pontili galleggianti. A denunciare la presenza dei servizi vi saranno solo dei lucernai disposti nel verde, che garantiranno l’illuminazione interna, visibili solo dall’alto.
La Club-house, ufficio e ristoro è l'unica struttura riconoscibile, ma di bassissimo impatto, per la modestia della dimensione e perché ubicata in un’area già costruita, è quella che raccoglie le funzioni di accoglienza, amministrazione e ristoro dell’intera struttura. Il manufatto si compone di due moduli quadrati in legno-ferro e vetro, particolarmente leggeri nel loro aspetto, raccordati da un piccolo corpo centrale e sormontati da due “vele” di copertura, che rendono ancor più frammentato il volume, richiamando visivamente il tipo di attività svolta.